Uomo politico serbo.
Figlio di un ufficiale dell'esercito jugoslavo, studiò Legge
all'università di Belgrado dove, dopo la laurea, iniziò a
lavorare come professore associato. Allontanato dall'università per
le sue posizioni fortemente nazionaliste (1974), invise al regime di Tito,
iniziò a lavorare come giurista costituzionalista e come collaboratore
dell'Istituto di filosofia e teoria sociale di Belgrado. In quel periodo
si attivò nella fondazione di organizzazioni civiche in favore dei
diritti umani nella Repubblica socialista di Serbia, con un'attenzione
particolare alla salvaguardia del diritto di libertà di stampa. Nel 1989
fu tra i fondatori del Partito democratico (DS), una formazione centrista,
moderatamente nazionalista e impegnata nella difesa dei diritti civili e
politici, legata al movimento conservatore di Vuk Draskovic. Il partito, entrato
nella nuova Assemblea popolare serba dopo le elezioni del febbraio 1990, vide
però una scissione al suo interno, guidata dallo stesso
K. che,
nel 1992, decise di formare il Partito democratico di Serbia, di orientamento
conservatore, nazionalista moderato nei metodi e deciso nella sostanza (a questo
proposito
K. bocciò ripetutamente i vari piani di pace in favore
della Bosnia, tra cui gli Accordi di Dayton). Unitosi (1996) alla coalizione
Zajedno (Insieme), oppositrice al Partito socialista di Serbia di
Slobodan Milosevic, in seguito alla recrudescenza del conflitto in Kosovo e al
ritorno del nazionalismo serbo,
K. si fece un sostenitore della
resistenza serba in Kosovo contro l'aggressione congiunta della NATO e dei
separatisti albanesi. Nel luglio 2000, dopo la decisione del presidentee
jugoslavo Milosevic di modificare la Costituzione e la legge elettorale per
rimanere al potere, insieme ad altri partiti dell'opposizione diede vita a una
coalizione, di cui divenne leader. Scelto quale candidato per le presidenziali,
batté inaspettatamente Milosevic e, dopo un tentativo di invalidare le
elezioni da parte del Tribunale costituzionale, il 7 ottobre 2000 si
insediò ufficialmente a capo del Paese. Nel 2001, dissentendo con
l'establishment serbo, si disse contrario all'estradizione dall'Aja di
Milosevic. Con la nascita del nuovo Stato di Serbia e Montenegro (febbraio 2003),
K. lasciň la presidenza e nel marzo 2004 fu nominato primo ministro
(n. Belgrado 1944).
Vojislav Kostunica